Carla Antoniotti e Laura Fortunati
Scuola di Psicoterapia Cognitivo-Costruttivista NOUS, Milano
L’obiettivo di questo articolo è quello di spiegare come, in ambito costruttivista, la nostra
pratica clinica si declini nell’ottica dell’integrazione. Consideriamo l’integrazione un processo
intra- e inter-individuale che, nel suo continuo divenire, può determinare e spiegare
il senso di benessere della persona con sé stessa e in relazione con l’altro. Potremmo anche
definire la psicoterapia come un processo di costruzione dell’integrazione che mette
in campo componenti diverse: il sentirsi sentiti in una relazione sintonizzata; la consapevolezza
corporea, emotiva e riflessiva in una sintonizzazione intrapersonale;
l’integrazione della propria narrativa condivisa; la ri-costruzione del significato.
Parole chiave: costruttivismo, integrazione, relazione, sintonizzazione
Introduzione
Dai tempi della nostra formazione ci siamo riconosciute nell’approccio costruttivista nel
senso più ampio del termine. Soprattutto la dimensione di apertura, di ricerca di un senso in
quello che accade, nella sofferenza raccontata, espressa, ascoltata, di uno sguardo sul mondo
che ne accetta l’incertezza (Maturana & Varela, 1987). Ci sentiamo costruttiviste anche nel
senso di non cercare dogmi, ma “linee guida” di un percorso che è il nostro lavoro di psicoterapeute
che cercano di coltivare un modo di “essere in psicoterapia”, quindi un modo per orientarsi
ad una sintonia intrapersonale e interpersonale che possa rendere la relazione autentica,
sicura, e quindi base fondamentale per una psicoterapia che sia utile nel senso dell’efficacia e
dell’aumento del benessere.
Il dibattito all’interno dell’area costruttivista di matrice post-razionalista si concentra sulla
sfida all’integrazione di conoscenze e ricerche provenienti dalle neuroscienze, dalla clinica,
dagli studi sull’attaccamento e sui processi coinvolti nella psicoterapia. Nella pratica clinica
osserviamo che l’integrazione è spesso tacita e si declina in funzione della formazione del terapeuta,
ma soprattutto delle sue caratteristiche di personalità che rendono unico il suo modo di
entrare in relazione.